smark

smark: neologismo che fonde “smart” (la persona critica, consapevole dei meccanismi del potere — e per questo tendente al cinismo) e “mark” (la persona ingenua, bersaglio tipico di una truffa).

Essere smark significa coltivare una doppia consapevolezza: saper smascherare le strategie manipolative, ma anche lasciarsi coinvolgere consapevolmente dall’incanto della finzione.

È una postura ambivalente, ironica e potenzialmente liberatoria, che riconosce nella negative capability di John Keats — ovvero la capacità di coltivare l’incertezza, il mistero e il dubbio senza cedere alla fretta di abbracciare spiegazioni definitive — un serbatoio creativo, attraverso cui generare visioni alternative e aprire varchi nello status quo. In un mondo dove tutto è razionalizzato, profilato e monetizzato, la dimensione non riducibile al dato certo non si configura come fuga, ma come risorsa critica e generativa.