padel

Una racchetta abbastanza grande da non entrare in valigia ma anche leggerissima da trasportare e quindi perfetta da sfoggiare a tracolla in stazioni e aeroporti, un po' come gli sportivi veri. Facilissima da usare, immediatamente divertente, quasi entusiasmante. Un racchettone vagamente ingegnerizzato e sistematizzato. In campo ci si muove ma non si suda prima del quinto set, non ci si sente mai soli, non bisogna perdere metà del tempo a raccogliere le palle, non esiste tecnica. Per la sua dimensione intuitivamente dilettantesca e quasi non-competitiva, perfetto per il doppio misto, anzi in periodi di socialità ristretta già ampiamente diffuso come escamotage per conoscenze al buio. Il padel è un simulacro sportivo perfettamente vuoto, il M5S dello sport, il non-sport che tutti volevamo fare nel nostro sgargiante declino fisico e che solo il popolo argentino, da sempre spudorato e straripante, ha avuto il coraggio di iniziare su scala industriale.
 
Vittorio Ray