SATURDAY NIGHT FEVER #2 - La signora dell’Anello
Per Evita Schwarz la verità non può mai essere dolce o delicata. Cosa aspettarsi dunque da Saturday Night Fever? La testimonianza tagliente, ironica e mai compiaciuta di una devozione nei confronti dell’arte in tutte le sue impercettibili sfumature.
Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi Anelli. Tre furono dati agli elfi, gli esseri immortali più saggi e leali di tutti, i quali non sapendo però che farsene decisero di rivenderseli dal «Compra oro» e darne il ricavato in beneficenza. Sette vennero invece dati ai re dei nani (neanche parenti dei sette nani quegli altri), grandi minatori (altra coincidenza) e costruttori di città, i quali con gli anelli scelsero di realizzarci qualcosa che potesse tornare in qualche modo utile all’umanità tutta, magari guadagnandoci pure due soldi. Idearono così GÅMPER, un nuovo modello di tenda per la doccia disponibile da IKEA al prezzo imbattibile di 7,99€! E poi nove Anelli furono dati alla razza degli uomini, creature mortali miserabili e desiderose più di ogni altra cosa del potere, ragione che non portò nessuno di essi a dubitare neppure per un attimo di fronte alla possibilità di possederne uno e che con impazienza li vide infilarseli al dito per poterne ammirare quanto prima quel luccichio unico, simbolo del controllo che in essi era racchiuso. Erano infatti nell’anello sigillate oltre alla forza anche una legittimata volontà di potere, caratteristiche capaci entrambi di generare bramosie oltremodo incontrollabili. Ciò di cui piuttosto l’essere umano avrebbe dovuto premurarsi, ma di cui non aveva invece nemmeno un vago sentore, era l’inganno a cui loro tutti erano stati sottoposti. Infatti, fu mentre l’avidità li rese distratti e assenti, che venne creato un altro anello molto più potente dei loro. Nella terra di Bloggor, tra le fiamme del Monte Follow, Bordignor, l'Oscura Signora, forgiò in segreto un Anello sovrano, per controllare tutti gli altri e fu in questo Anello che essa riversò la sua crudeltà, la sua malvagità, ma soprattutto la sua volontà di dominare ogni forma di vita: un Anello per domarli tutti.
In pochissimo tempo uno ad uno tutti – o quasi – caddero sotto il potere dell’Anello. Persino coloro che erano partiti come oppositori, seppur avessero provato a resistergli giocandosi la carta dell’indifferenza o contrastandone la potenza con degli incontri segreti duranti i quali dare sfogo alla propria soffocata inosservanza, alla fine si dimostrarono anch’essi incapaci di resistere al richiamo della popolarità e diventarono a loro volta sempre più bramosi e desiderosi di comparire, almeno una volta, sull’Anello. L’Oscura Signora riusciva così a farsi strada sempre più rapidamente, introiettando sempre più nell’inconscio dei miseri esseri umani il loro bisogno di venir presi in considerazione dall’Anello, o meglio, di venir recensiti dall’Anello, perché questo avrebbe loro poi consentito di acquisire più spessore all’interno della comunità e magari un giorno salire a tal punto di grado da venir notati persino dalla capitale della Terra di Mezzo: la nebbiosa e cupa Milanum (da elfi e nani soprannominata «La bocca del Lupo»). Era qui infatti, a questa città che gli ambiziosi e gli smaniosi aspiravano più che a qualunque altra, perché era a Milanum che risiedevano tutti gli ingranaggi primari e che tutto succedeva, ma soprattutto era a Milanum che Bordignor aveva raggiunto la massima espressione del proprio potere. Ciò di cui però i più «scaltri» esseri umani continuavano a non rendersi conto era che Bordignor stava continuando a plasmarli a proprio piacimento, godendo soprattutto del fatto che questi cominciassero a concentrarsi a tal punto sull’arrivo da perdere di vista completamente il come farlo e non dando più alcun peso al proprio merito, ma solo ai trucchi da utilizzare per arrivarvi ad ogni costo. E fu infatti così che la capitale iniziò a popolarsi di arrivisti e arrampicatori senza precedenti, gente pronta a tutto, piena di segreti e di sospetti; disagiata tanto da non riuscire ad affrontare una conversazione diversamente che dicendo barzellette volgari, facendo battute sulla metereologia o citando frasi tratte causalmente dal wikiquote di Agamben, Pasolini o Carmelo Bene. Così mentre ovviamente tutto il resto del sistema cominciava a collassare su se stesso sotto alla risata fragorosa dell’Oscura Signora, a Milanum altri giovani ambiziosi – veneratori di Bordignor al punti di arrivare a supplicarla di poter scrivere sull’Anello perfino gratuitamente – cominciarono a forgiarsi anch’essi degli anellini simbolici di cernit, con i quali iniziare a loro volta a marionettare altri giovani come loro, seppur mantenendo fede, naturalmente, all’Oscura Signora. Grazie all’Anello Bordignor si era costruita dal niente un vero e proprio esercito, costituito da esseri umani divenuti orchi, pronti a dimostrarle (senza motivo) eterna fedeltà e disposti persino a lottare per lei e a difenderla anche a costo della propria vita, previsione questa che si rivelò veritiera.
In pratica, facendo un po’ il punto della situazione, nella Terra di Mezzo era un casino vero e proprio. Quasi nessuno si faceva più il culo per fare delle belle opere d’arte o delle mostre con i contro coglioni e tutti – ma dico tutti – non facevano altro che pensare a un buon modo per fotografare le proprie robe per riuscire a convincere Bordignor & Company a mostrarle sul proprio Anello in modo che tutti, ma proprio tutti – soprattutto quelli che poi alle mostre, parla parla, ma non ci vanno mai – avessero modo di vedere le immagini dei propri lavori. Figuratevi che iniziarono persino a spuntare sulla home dell’Anello le pubblicità! Alcuni, potenti e non, si dimostrarono disposti a pagare Bordignor pur di vedere la propria gif animata online, ma soprattutto pur di sentirla parlare SOLO positivamente delle mostre che questi organizzavano. Pazzesco. Fine digressione.
Questo però fino a quando un’Ultima Alleanza di uomini feat. elfi, non potendone proprio più di venir snobbati e di subire le varie confraternite (fatte di situazioni di comodo e di fette di prosciutto sugli occhi) e ingiustizie, si fece forza e decise di marciare contro le armate composte dai 5K follower di Bordignor. Così sui pendii del Monte Follow l’Ultima Alleanza si mise a combattere per la libertà della Terra di Mezzo. Ovviamente perse. Non ci fu proprio storia. Il potere dell’Anello non poteva essere sopraffatto, ma non c’è fine al peggio. La situazione fu drammatica al punto che a scatenarsi contro questi poveri ottimisti furono perfino quelli di cui l’alleanza sperava avrebbe avuto il sostegno. Furono infatti entità stimate quali Viafrodini, la Re BauBeggins, e anche Legolangelas Vetteses o Gamdalf che, anziché prendere le difese dell’Utima Alleanza, se ne stettero lì a guardarli morire, sballati come non mai dell’erba pippa portata da Gamdalf (per gli amici Gam). Fu una vera e propria carneficina.
Nei pochi sopravvissuti si cominciò a sviluppare una forma di frustrazione (non in tutti i casi legittima) tale da renderli incontrollabili e impossibili da tenere a freno. Fu per questo che molti di loro diedero sollievo ai propri animi nell’unica maniera oramai concessagli dall’incontrastato impero di Bordignor, ovvero commentare l’Anello. Naturalmente anche questo doveva esser fatto nell’anonimato più totale a causa della post bellica abolizione della libertà di pensiero, con la quale la Terra di Mezzo aveva autorizzato pene quali l’Unlike e l’Unfollow per chiunque esprimesse una propria opinione diversa da quella scritta sull’Anello. Ma non finisce qui. La mai paga Bordignor, nemica delle anime libere della Terra di Mezzo, vedendo che i commenti anziché diminuire aumentavano esponenzialmente, scelse di applicare un’ulteriore censura nei confronti dei dissidenti della Terra di Mezzo ovvero cancellare a proprio piacimento i commenti anonimi che le arrecassero più disturbo. Da lì al dare una veste priva direttamente della possibilità di commentare il passo fu brevissimo e i pochi rimasti dall’Ultima Alleanza, non venendo dunque più calcolati in alcun modo dalla Terra di Mezzo, persero completamente le speranze mantenute fino a quel momento e con esse anche la voglia di vivere li abbandonò. La Terra di Mezzo era ormai divenuto un luogo in cui l’arte aveva lasciato definitivamente il proprio posto alla notorietà e questo non faceva certo al caso loro. Così alle povere sperdute anime rimaste senza patria non restò che raccogliere i propri quattro stracci e iniziare ad incamminarsi verso le terre di elfi e nani nella speranza di venir da essi accettati. Naturalmente essendo queste civiltà popolate di creature buone d’animo, per gli esausti profughi non vi furono problemi e ambientarsi fu per loro davvero semplice. Questi iniziarono a vivere l’armonia di quei luoghi senza pretese, abituandosi a una vita molto pratica, imparando mestieri utili alla comunità e ricominciando a concepire il piacere del semplice stare assieme. Fu così che per loro divenne sempre più facile dimenticarsi del proprio passato e far diventare l’Ultima Alleanza, la Terra di Mezzo e Bordignor solo un brutto sogno sbiadito. Fu così per tutti. Tutti tranne una. Per lei, che durante la battaglia era stata a tanto così dallo sfilare l’Anello all’Oscura Signora, dimenticare si dimostrava invece ogni giorno più impossibile. Così come impossibile era l’idea di lasciarsi tutto alle spalle e arrendersi a un epilogo in cui il male aveva avuto la meglio. Erano per lei cose inaccettabili, tanto più ora che era costretta a vivere in esilio in una terra di persone che avevano smesso di sperare e a mille mila miglia dalla sua Terra, quella terra che però l’aveva tradita, in cui il cuore degli uomini si era lasciato corrompere da uno stupido Anello. Intollerabile. «Alcune cose non avrebbero dovuto essere dimenticate» disse quella sera fra sé e sé sotto voce prima d’addormentarsi. La mattina seguente quella donna ostinata raccolte le sue cose e con tutta la temerarietà rimastale in corpo, salì su su fino in cima a una impervia montagna dove, lontano da tutto e da tutti, forgiò a sua volta un Anello e su di esso cominciò a scrivere ogni verità le venisse in mente, nella speranza che un giorno queste sarebbero giunte all’orecchio di Bordignor. Certa che la sua rivincita con l’Oscura Signora prima o poi sarebbe giunta e che quando quel momento sarebbe arrivato non se la sarebbe lasciata scappare per nulla al mondo. La Terra di Mezzo ancora non lo sapeva ma aveva di nuovo una chance. Quella chance si chiamava Eviterys Schwarzaryen.
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