Sanremo 2017 - Quarta Serata

Fiato alle trombe, arriva Carlo Conti con quattro hipster profumati, uno più petaloso dell'altro. Sono i finalisti delle nuove proposte. Speriamo finiscano presto che solo a vederli depongono malissimo.

LEONARDO LA MACCHIA - CIÒ CHE RESTA
'Sto fagiolo col ciuffo si scusa con una ragazza, fa fatica, ma si scusa. Urla. È il suo modo di scusarsi, è il metodo LA MACCHIA. Adesso le dice grazie, a fatica, ma le dice grazie. E urla. Poi lei si rimette le scarpe e gli dice "Va bè... si è fatta una certa". E se ne va. Nel parcheggio del centro commerciale rimane solo una macchia, anzi... la macchia.

LELE - ORA MAI
"Vai Leleeeeeee" grida il pubblico e lui invece di rispondere "Grazieeeee" inizia a cantare una canzone che dopo pochi secondi è subito ritornello. Ennesimo brano di uno che soffre per amore. Si fa uso e abuso della parola "Ferita" e per appesantire la sofferenza si usa il trucco della pioggia. "Qui piove da ieri" dice Lele, anche se ieri c'era il sole. Lo sappiamo tutti. Mai sottovalutare il "fact checking", LELE.

MALDESTRO - CANZONE PER FEDERICA
'Sto studente del DAMS a indirizzo "infradito" ci racconta di quanto frantuma i maroni a Federica ogni volta che la incontra in Via del Guasto. "Tu cammina, accumula strada lasciando che tutto si muova" le dice. Probabile che a Federica le abbiano rubato la bici e debba tornare a casa a piedi.

FRANCESCO GUASTI - UNIVERSO
Hipster nano non si cambia. Canzoncina petalosa dove beve vino invecchiato sotto al cielo stellato con una che non gliela dá, allora anche lui usa il metodo LA MACCHIA e urla. "In questo universo puoi perdere il senso, ma tutto riparte lo stesso" grida, poi apre lo sportello della macchina, inserisce la chiave nel cruscotto e parte verso Modena. Alle 8.30 timbra, si siede al computer e la sua giornata da Copriwater Manager ha inizio.

Azzardo un pronostico: MALDESTRO.
Poi magari vince LELE, ma direi MALDESTRO.
Stiamo a vedere.

Dopo la pubblicità del ballerino della TIM, arrivano un uomo e una donna nudi (hanno una tutina color carne) che danzano insieme a giochi di luce. Molto bello. Totalmente inutile, ma bello. Tutto fa brodo, bisogna abbondare e Maria De Filippi lo sa e arriva in soccorso dell'Obama toscano che spiega il regolamento. Applausi. Nessuno ci ha capito un cazzo, tranne la paola "Stop al televoto".
Dal pubblico appaiono le testine di Giorgio Moroder, Rita Pavone, Linus, Violante Placido, Paolo Genovese, Giorgia Suriname, Andrea Morricone e Greta Menchi. 5 minuti così, tutto fa brodo, "Stop al televoto".

Maria De Filippi spiega il concetto di "faccia da Festival" e si mette dei denti finti per annunciare il primo campione in gara.

RON - L'OTTAVA MERAVIGLIA
"La mia vita è una candela". Inizia così la canzone di Ron. Si racconta di una coppia di vecchi busoni che si trovano a casa la sera per condividere un piatto di stelline in brodo, poi si mettono il pigiama e vanno a letto. Uno legge "Mein Kampf" e l'altro prende un Optalidon. Poi si addormentano e alle due di notte, senza neanche mettersi d'accordo, vanno in bagno mano nella mano. È forse questa l'ottava meraviglia?

CHIARA - NESSUN POSTO È CASA MIA
Chiara ha un problema. Quando si allontana da casa nota che nessun posto è casa sua e non se ne fa una ragione. Tipo, va a Roma, ma non è come casa sua. Pazzesco. E allora intona un ritornello che fa "Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa". Ma come ha fatto a capire che nessun posto è casa sua? Lo ha capito andando via, se fosse rimasta a casa sua non lo avrebbe capito. Un brano che fa riflettere su quanto siano confortevoli le nostre abitazioni.

SAMUEL - VEDRAI
Una canzone da giovani cantata da un vecchio o una canzone da vecchi cantata da un giovane? C'è confusione nell'aria. Una giovane coppia (o sono due vecchi?) decide di unire le forze per sconfiggere le paure e va a vivere in affitto, non si sa bene dove, ma li attende una sorpresa: la casa nella quale sono andati a vivere era la casa di Chiara e lei sta tornando per riappropriarsene.

AL BANO - DI ROSE E DI SPINE
Questa canzone pomposa senza ritornello avrebbe potuto essere l'inno della Prussia, ma noi abbiamo la fortuna di ascoltarla a Sanremo con i fazzoletti in mano e delle fiaccole. Marciamo insieme a questo amore senza fine di rose e di spine, scendiamo in piazza, riappropriamoci delle nostre vite e accogliamo le grida di AL BANO con rinnovata speranza nell'Europa e nella Russia di Putin.

Pausa tragedia. Arriva un ragazzino con suo nonno senza una gamba. L'ha persa a Nizza durante il celebre attentato col TIR. Maria De Filippi lo fa piangere e parla dell'importanza del ritorno alla normalità. Il nipote ha aiutato il nonno in quei momenti terribili, nel suo piccolo è un eroe. Un grande eroe. Fine. La canzone di Sanremo del nonno è VOLARE, quella del cinno è VOLARE. E volano via.

ERMAL META - VIETATO MORIRE
Ermal Meta di Forbice racconta di quando andava a scuola con l'occhio nero e delle botte e delle vassoiate che volavano in famiglia. "Non ci son più le botte di una volta" dirà qualcuno. No, no, ci sono ancora, però adesso è vietato morire.

Siparietto con Crozza imitatore di Pagnioncelli che fa i sondaggi sul festival di Sanremo. Battute brutte che non meritano neppure di essere raccontate. Carlo Conti ride di gusto, Maria De Filippi pure e alla fine si ride con battute sui giovani che non trovano lavoro, sulla legge elettorale e sull'umanità della De Filippi. Fine.

MICHELE BRAVI - IL DIARIO DEGLI ERRORI
Personaggio manzoniano, questo ragazzino petaloso racconta quello che ha scritto nel suo diario degli errori e gli scopinculisti fanno a gara per correggerli tutti. In realtà non si capisce bene quali siano questi errori, ma lui dice di averne commessi tanti. Sarà, ma quel cognome non mi convince.

Arriva una tipa alta due metri, finalmente un po' di figa. Si chiama Marika Pellegrinelli. Si parla di niente. La sua canzone di Sanremo è GUARDANDO IL CIELO di Arisa. Cinque minuti così. Tutto fa brodo.

FIORELLA MANNOIA - CHE SIA BENEDETTA
Una vecchia bretone cammina per strada e in lontananza vede una ragazza dal volto famigliare. Va verso di lei per abbracciarla credendo che sia Benedetta. La vecchia accelera il passo e quando finalmente si trova di fronte alla ragazza, si rende conto che non è Benedetta, ma Francesca. Maledetta! Una canzone su quanto le apparenze possano ingannare e sulla miopia.

CLEMENTINO - RAGAZZI FUORI
Siamo in un quartiere di Napoli dove tutte le persone interpellate dicono che alle prossime elezioni voteranno Marie Le Pen. Ci sono dei ragazzi, sono fuori, in tutti i sensi. Fanno un gran casino, poi arriva Clementino che gli dice "uè guagliò... anche io alla vostra età facevo 'ste cazzate". "E adesso?" gli chiede uno" Cosa fai adesso?". Clementino ci pensa un po' e dice "E adesso stò dentro". I ragazzi capiscono il messaggio della risposta (non richiesta) italiana ad Eminem e entrano in un bar a giocare alle slot.

Arriva una grandissima amica di Carlo Conti accolta con una standing ovation: Antonella Clerici. Cinque minuti di cazzate e di annunci di futuri programmi che accompagneranno i più anziani alla tomba e basta. La canzone di Antonella Clerici è CHI NON LAVORA NIN FA L'AMORE, ma anche FELICITÀ. Cinque minuti così. Tutto fa brodo. Selfie con Conti e la De Filippi. Fine.

LODOVICA COMELLO - IL CIELO NON MI BASTA
Avete presente le canzoni di quei film tipo Frozen? Ecco, questa canzone è così. Si respirano atmosfere fantastiche insieme al gatto con gli stivali che ti prende per mano e ti porta dentro a una carrozza di zucche trainata da cavalli bianchi, uno dei quali è un unicorno dell'Unieuro con le ali azzurre che passeranno e lasceranno la polvere, perché anche a loro il cielo non gli basta.

GIGI D'ALESSIO - LA PRIMA STELLA
Tipica canzone di urli napoletani della tipologia "preghiera". Gigi parla ai morti, non agli zombie, ai morti neomelodici napoletani in giacca e cravatta col gel, pettinati, profumati, infossano Rolex all'interno di bare tempestate di diamanti. Seduti vicini a loro, rappresentanti della camorra che piangono e si fanno il segno della croce. Due molossi, fuori dalla chiesa, masticano dei copertoni e sbavano sulla ghiaia, incuranti della benedizione del parroco Don Maradò.

Arriva Sandra Milo e invece no, è Virginia Raffaele che imita Sandra Milo di rosso vestita. Molto brava, tutto potrebbe finire lì e invece no. C'è pure l'intervista di Carlo Conti vero a Sandra Milo finta. Perché? Perché tutto fa brodo. Bisogna allungare, allungare, finire il più tardi possibile. Mica si possono solo far sentire 20 canzoni.

PAOLA TURCI - FATTI BELLA PER TE
Inno ufficiale delle gattare e delle fan di Manuel Agnelli, un grido di ribellione nei confronti di una società che alle donne chiede di continuo performance su performance. Fermi un attimo. Ma è vero? No, non è assolutamente vero. Agli altri non gliene frega niente, sta tutto nella vostra testa, quindi uscite un'ora prima dal lavoro, tornate a casa, fatevi una doccia, truccatevi, vestitevi bene, scongelate il tofu, mangiatevelo mentre guardate un programma condotto da Amadeus, mettetevi il profumo, lavatevi i denti e andate a letto senza mettervi il pigiama. Fatevi belle per voi. E domattina, sveglia alle cinque per andare a correre, poi a lavorare.

MARCO MASINI - SPOSTATO DI UN SECONDO
Questa canzone del noto hipster toscano è l'upgrade della più celebre VAFFANCULO, ma spostata di un secondo. Nessuna parolaccia, solo rabbia, urli, disagio sociale e un inequivocabile messaggio: via i cinesi da Prato.

Tornano due metri di Marika Pellegrinelli (a proposito, chi è?) e tornano i quattro hipster meglio conosciuti come "le nuove proposte". Viene consegnato il premio della critica a MALDESTRO mentre il premio Lucio Dalla in carrozza va a TOMMASO PINI che era stato eliminato e nessuno si ricorda chi sia. MArika Pellegrinelli decreta la vittoria di LELE, secondo MALDESTRO. LELE da bravo bamboccione dedica il premio alla mamma e al papà che se no lo cacciano di casa.

Pubblicità del ballerino della TIM, gran scoregge con Activia e selfie mossi con la famiglia italiana del pet food.

FRANCESCO GABBANI - OCCIDENTALI'S KARMA
Gabbani abbandona il maglione e di veste da scimmia per prendere per il culo il cretinismo occidentale fatto di oshate, biomaggnate, vegani che copiano i cibi per farli sembrare carne, lezioni di nirvana, yoga, scoregge che sanno di seitan, mantra, chakra, shakira, David guetta, incensini con sottofondo di Ludovico Einaudi in Mercedes. In poche parole, benessere. Mai stati meglio.

Attratto dalla presenza di alcuni delinquenti, sul palco del teatro Ariston arriva il commissario Montalbano vestito da Crozza, segue intervista noiosissima di Carlo Conti che saluta Camilleri, il vero responsabile di tutto ciò. La canzone di Sanremo di Zingaretti è VITA SPERICOLATA e la canta pure. Carlo Conti gli dà un calcio nel culo e lo allontana, intanto Maria De Filippi distribuisce portachiavi dell'Obama nazionale. Grasse risate.

MICHELE ZARRILLO - MANI NELLE MANI
Un brano che parla di amore, di tempo che passa, di amore incastonato nel tempo che passa. Immaginate una rosa blu. L'avete visualizzata? Ecco, non c'entra niente, ma tutto questo era per dire che domani è già domani. Ma sei convinta di andare via? Sì? Guarda che chi lascia la strada vecchia per la nuova..... ops, è andata via. E adesso?

BIANCA ATZEI - ORA ESISTI SOLO TU
La canzone che tutti i peracottari e i pescivendoli dovrebbero almeno saper fischiettare. Si respira aria di campagna, si corre veloci per i prati e si arriva col cuore in gola al caseificio dove lavora il fidanzato e si va a fare l'amore distesi tra una mucca e l'altra. E poi di nuovo chiuse nella cameretta a scrivere sul diario la parola "cerbiattino" e a studiare la magia dell'omaso e dell'abomaso fino alle ventitré.

Omaggio a Giorgio Moroder, balletti, tacchi, dadi, datteri e Linus gli dà una statuina.

SERGIO SYLVESTRE - CON TE
Il noto wrestler di colore canta di un amore finito, di quella volta che andò a mangiare il cinghiale a Pian del Voglio e trovò la sua fidanzata a tavola col geometra, uno scurzone di Monghidoro che le aveva dato una mano per ristrutturare l'appartamento di Grizzana Morandi. Sulle pareti del ristorante ci sono ancora i segni delle orecchie del geometra. Lei adesso sta con un collezionista di dischi di Demis Rousseau.

ELODIE - TUTTA COLPA MIA
Ennesima storia di un amore che finisce, ma stavolta è tutta colpa sua, di Elodie. Le cose sono andate così. La fidanzata di Sergio Sylvestre va alla sagra del capriolo a Monterenzio e trova il noto wrestler di colore a tavola con Elodie. "E' tutta colpa mia" dice Elodie, ma la fidanzata di Sergione conficca una lancia nel petto del boyfriend e se ne torna a Grizzana Morandi facendosi accompagnare a casa da un misterioso geometra. Pare che sia di Monghidoro.

FABRIZIO MORO - PORTAMI VIA
Come la maggior parte delle canzoni di Moro, anche questa è stata composta a San Patrignano durante una crisi di astinenza. Si fa largo uso sia della lettera AAAAAAAA che della lettera EEEEEEEE che sono le vocali più utilizzate dalle persone che vengono portate via, non importa dove.

GIUSY FERRERI - FA TALMENTE MALE
Giusy presagisce l'eliminazione e si presenta con un vestito Cavalli, però comprato in spiaggia. A Sanremo poi non c'è un'Esselunga e quindi se ne va, torna a Milano.

ALESSIO BERNABEI - NEL MEZZO DI UN APPLAUSO
Ultima canzone, ultimo carico di tensione tra uomini e donne, ultima canzone per capire che la felicità un attimo c'è e dopo non c'è più, ma noi siamo nel bel mezzo di un applauso, quindi battete le mani che Alessio è contento e più lo applaudite. Segnatevi lo smoking con il pinocchietto senza calze, sarà il trend moda del 2017.

Ed è il momento dell'ospitone: ROBIN SHULTZ che non è un parlamentare di Bruxelles, ma un DJ famoso in tutto il mondo che se se vai all'Esselunga, fermi 100 persone a caso e gli chiedi " Ti piace Robin Shultz?" questi ti rispondono "L'Italia dovrebbe uscire dall'euro, ma non dall'Europa. Ho visto foto della Merkel da giovane. Nuda. Era una fricchettona, cosa credi?". E ti salutano col pugno chiuso.

Pubblicità del ballerino della TIM e infine scopriremo i nomi dei quattro che saranno eliminati, lo so che state già godendo eh? Ma come siete messi? Dai mo. Baci e abbracci a Virginia Raffaele, un saluto agli amici di Radio 2 e collegamento con Rocco Tanica "Chi l'ha visto?" speciale Sanremo e il signor Tolomelli che mangia trenta uova sode in tre minuti.

E ora il verdetto.
Vengono eliminati GIUSY FERRERI, RON, AL BANO e GIGI D'ALESSIO.
E con questo finale di speranza che fa presagire un cambiamento, ma come ben sapete non cambierà nulla, io vi do appuntamento al prossimo anno con il prossimo Festival di Sanremo, cartina di tornasole dello stato di salute di una nazione che gli altri se la sognano. Mai stati meglio. Buonanotte e grazie ancora dell'ingiustificato entusiasmo col quale avete accolto i miei monitoraggi.