Le gioie della diversity: perché dg salute della UE è una che non sa cos'è un vaccino
Come si è arrivati a nominare Sandra Gallina, una traduttrice direttore generale della DG Salute durante un'emergenza sanitaria senza precedenti nella storia moderna? La carica le è stata assegnata ad ottobre 2020, non prima, la crisi Covid era dunque già scoppiata e conclamata. Ma quali sono le logiche e le dietrologie che portano i vertici comunitari a compiere scelte incomprensibili?
Le nomine di alti livelli alla Commissioni Europea devono rispondere a determinati criteri, in un mondo in cui il finto politicamente corretto la fa un pochino da padrone. Ed è cosi' che il posto vacante di direttore generale doveva andare ad una donna, per rispettare il principio della parità di genere.
Doveva essere un'italiana, perché in posizioni apicali dopo l'abbuffata tedesca dell'ultima presidenza ne sono rimasti troppo pochi, di Italiani. E il candidato doveva avere un grado abbastanza alto per sedersi su quella poltrona.
Si è arrivati a Sandra Gallina, brava donna e ottimo funzionario con zero esperienza in materia di salute pubblica. E così preparazione e competenza anche a Bruxelles cedono il passo ad altri criteri di valutazione, una specie di manuale Cencelli internazionalizzato dove sesso e nazionalità vengono di gran lunga preferiti alla competenza.
Così ora l'Europa intera si ritrova a far gestire un'emergenza sanitaria da una traduttrice con laurea in interpretazione cum summa lode.