Il toro

Sala d’aspetto dell’aereoporto di Fiumicino, in attesa dell’ultimo volo per Venezia, dove un amico ci avrebbe portati a Padova per passare il fine setimana. Eccoci qua, seduti e muti, separati da una sedia, a guardare i finestroni già neri di notte, senza un umore preciso, aumorali di incerto futuro, incerti provvisori bilanci, tutto incerto, tutto vago, forse paghi di quel silenzio spopolato di passeggeri. Appare un tipo, cioè un nostro vecchio amico, vestito in un modo che era l’iperbole di quella insensatezza. Nel ricordo lo vedo esattamente come Saul della serie, la stessa voglia di parlare, lo stesso entusiasmo vuoto, la stessa fiducia immotivata. Credo che entrambi abbiamo pensato, ecco, ci mancava Franco, adesso tocca parlare e infatti subito ci dice e allora, avete conosciuto Alba Parietti? Uno di noi deve avergli detto di no e lui deve aver detto che sfiga. Aveva una valigetta di finto cuoio e si siede. Ma come si fa a tacere con un amico lontano incontrato a Fiumicino in una specie di Mar dei Sargassi e siccome ero incontinente gli chiedo più o meno che cazzo ci fai qua e lui dice che era per motivi di lavoro. Poteva finire qui, ma per fortuna Carlo gli chiede che lavoro era finito a fare e lui dice che vende sperma di toro. Lo dice come se dicesse faccio il muratore, l’ingegnere, insomma mestieri così. In che senso sperma di toro, credo di aver detto io e lui con la noia di chi deve spiegare una roba che fa tutto il giorno dice che, nella sostanza, compra sperma di toro e lo vende alle aziende agricole per la riproduzione. Non c’è nulla di più curativo che un sano parlare di una cosa tecnica che non lambisce la tua vita e siamo andati avanti. Abbiamo capito che il costo di ogni fiala di sperma dipenda dal donatore, che la qualità incide nella qualità del latte delle mucche inseminate, che aveva trasformato il bagagliaio della sua Peugot in un frigo per conservare le fiale cose sempre più piccole e metafisiche. Poi, ecco l’attimo, ecco che arriva divina la domanda ingenua.Eccola nel suo splendore. Una roba di sto tipo, detta a due voci. “ Ma scusa Franco, se uno sperma di toro di prima qualità costa così tanto che tu non puoi permetterti, portati via il toro, chi cazzo ti cerca” Saul, perchè in quell’attimo lo era, si alza e dice, questo lo ricordo perfettamente.” E voi perchè non rubate la Gioconda?” Poteva finire così, ma l’ingenuità è affamata e uno disse perchè ti beccano e lui, Saul, disse no, perchè a chi vendete la Gioconda? Non ve ne fate un cazzo.” Attenzione, perchè Saul si siede e rivolto alle grandi finestre, ad un aereoplano in atterraggio, rivela la sua tortura. Ma c’è un sentiero che ti porta di là, ma nessuno sa dov’è. Per noi, “di là” era ed è la Jugoslavia e tutto quello che c’è di là.Siamo stati tutti zitti senza alcuna illuminazione, ma con la felicità di un naufrago che aveva sconfitto il silenzio di una sala d’aspetto, indenne. Avevamo voglia di tornare a Padova.

Umberto Contarello