Dolcemente complicate: donne da non frequentare

  • Quelle che fanno ufficio stampa
  • Quelle con più di 1000 amici su Facebook con cognomi che finiscono in -one; in -ato; in -azzo.
  • Quelle che riescono a indossare contemporaneamente i brand Rolex, Tiffany, Vuitton e Rayban.
  • Quelle con il cane nella borsa.
  • Quelle con le Hogan.
  • Quelle con le scarpe a punta.
  • Quelle con le ballerine.
  • Quelle che sono state con uomini famosi nel loro condominio.
  • Quelle che hanno disturbi alimentari.
  • Quelle con la Mini station wagon.
  • Quelle che sono state a Londra e sono tornate indietro.
  • Quelle con lo smalto scrostato.
  • Quelle che vomitano alle feste.
  • Quelle che sporcano gli asciugamani di fondotinta.
  • Quelle che vanno in Africa, si fanno le foto con i bambini e poi le mettono su Facebook.
  • Quelle che fanno teatro.
  • Quelle che leggono Isabel Allende, Margaret Mazzantini, Isabella Santacroce, Stefano Benni, Daniel Pennac, Banana Yoshimoto, Paolo Coelho.
  • Quelle che comprano Vanity Fair.
  • Quelle che vestono Max Mara.
  • Quelle che si fingono ubriache.
  • Quelle che fumano le Marlboro Light.
  • Quelle che mettono il dolcificante nel caffè.
  • Quelle che accusano quelli con cui lavorano di maschilismo.
  • Quelle che limonano tra di loro in pubblico.
  • Quelle che stanno zitte quando il fidanzato parla con gli amici.
  • Quelle che si stupiscono quando l’Uomo non ha la Macchina.
  • Quelle che fanno guidare la loro Macchina sempre all’Uomo.
  • Quelle che dicono “Pupù”, “Pene”, “Vagina”.
  • Quelle che hanno amici froci che parlano di loro stessi al femminile.
  • Quelle che chiamano i figli Ludovico, Ginevra, Giansergio, Carlotta.
  • Quelle che la loro password è il nome del gatto.
  • Quelle che non sono mai entrate in un centro sociale.
  • Quelle che non sono mai andate a un rave.
  • Quelle che non hanno mai preso droghe.
  • Quelle che parlano di psicofarmaci per ribadire che non sono delle ordinariette.
  • Quelle che parlano solo di lavoro.
  • Quelle che parlano di mestruazioni.
  • Quelle che quando hanno perso lavoro e mestruazioni parlano solo di figli.
  • Quelle che dicono “perché bestemmi se non credi in Dio?”
  • Quelle con le valigie di Alviero Martini.
  • Quelle che dicono “Non gliel’ho data”.
  • Quelle che scrivono sulle riviste di arredamento.
  • Quelle che si sposano perché non hanno altri interessi.
  • Quelle che scopano i gruppi di amici, ma ordinatamente, fidanzandosi ogni volta.
  • Quelle che non lavorano.
  • Quelle che dicono sempre “Mio padre”.
  • Quelle che scrivono mail lunghissime piene di punti esclamativi e interrogativi.
  • Quelle che non hanno la carta di credito.
  • Quelle che non pagano mai loro.
  • Quelle che sono mamme.
  • Quelle che si definiscono un po’ pazze.
  • Quelle che si definiscono sensibili non perché sono capaci di cogliere le sfumature, ma solo perché piangono a vanvera.