Diario estivo - il wannabe agente immobiliare

Ieri alla trattoria sotto casa, tavolo sul marciapiede, altro tavolo vicinissimo, con due ragazzi, molto alti, molto magri, avranno sui 25-30 anni, lui camicia a righine blu attillatissima, lei gonna lunga, però con qualche trasparenza perché quando poi se ne vanno due coppie di torinesi sfigatissimi fanno commenti. Lui sta raccontando che frequenta certi corsi per prendere il patentino da agente immobiliare, «mi basterebbe vendere una casa e starei a posto tutto l'anno». Dunque, esiste anche il patentino da agente immobiliare, rilasciato dalla camera di commercio, dopo regolare corso a pagamento! Lei gli dice di stare attento alla camicia, lui ha infatti ordinato spaghetti con un sugo molto gocciolante (lui non si schizzerà). Lui: «Se sto con l'acqua alla gola non riesco a vivere». Quando si alzano, lei porge venti euro per partecipare alle spese, lui respinge e paga col bancomat. Non vanno a letto, forse in passato, o forse col metodo garage (tengo la macchina in garage, quando mi serve la prendo, copyright Teresa Corsaro). Mentre vanno via vedo che lei s'è fatta tatuare un manichino sul retro dell'avambraccio destro • Il caso del cocomero, se vada mangiato o no con coltello e forchetta. Le pesche s'è sempre detto che vanno mangiate nudi, in modo da avere la libertà di sporcarsi • Uomo adulto con ragazzino piccolo al ristorante, ora di pranzo, evidentemente categoria dei padri separati alle prese con l'intervallo figlio. Adulto sudato, figlio obeso di 8-9 anni, maglietta a righe celesti orizzontali, tenuto per mano, spaesato • Tracagnotta con zinnoni e scollatura cammina a piedi nudi reggendo una vaschetta di plastica riempita di frutta, collanina intorno alla caviglia destra • Avevo una sessantina d'anni e un difetto in bocca, cioè i due denti davanti un poco accavallati. Grazie a questo accavallamento potevo produrre un sibilo interdentale piuttosto armonioso, con cui riproducevo qualunque melodia. Arriva il dentista, mi manda dall'ortodontessa, questa mi mette l'apparecchio, l'accavallamento scompare, la capacità di sibilare pure • Gli sfigati possono essere romani o campani o calabresi o milanesi, per qualche ragione non si sopporta invece che siano torinesi.