24 anni di introspezione (e nessun risultato)

Non appena sento il cellulare squillare mi sale l’angoscia, è il mio compleanno e non ho proprio voglia di festeggiare un cazzo: le cose vanno proprio di merda, non riesco più a sottomettere quella cagna della mia ex amante, il mio sarto mi ha ritardato la consegna di una giacca per capodanno e tutte queste feste di merda fanno riempire le strade di vermi che mi tolgono l’aria e mi sento soffocare. A chiamarmi è un pr del Pineta, mi fa gli auguri mi dice che è amico di questo e di questa che mi conosce per via di questo eccetera, chiede se ho organizzato per la serata, ovviamente non ho organizzato niente e anzi mi aveva interrotto che stavo guardando lo snuff dei due slavi di 19 anni che uccidevano i poveracci accattati per strada riprendendo tutto. Gli delego di chiamare i soliti e fare tutto lui e che ci saremmo visti in preserata al Caino. Sono le 17.00 ho molto sonno e dormo. Mi sveglio tardissimo, il tempo di farmi due gin tonic plus valium per riprendermi, vestirmi e sono già arrivato a Milano Marittima. Al Caino incontro questo babbo, non è neanche brutto, è il tipico pr da discoteca, ha le sopracciglia rifatte e le scarpe lucide e a punta, voi direte e quindi? e quindi la mia profonda sensibilità è già stata compromessa da questo disgraziato, non voglio litigare e con molta fatica me ne sto zitto. Bevo altri due gin tonic, ci spostiamo verso il locale, il valium fa effetto e incomincio a non provare più niente, l’atarassia da alticci è qualcosa di indescrivibile: scanso fighe marce e tronisti tatuati per passare tra la fila. Mi portano al tavolo, siamo io il gangi, il roberto, e l’umbe più qualche puttana del luogo che mi aveva mandato al tavolo il pr dalle scarpe a punta. Le signorine dicono che vogliono “lo ciampagnnn”, scommetto che se glielo facessi scrivere su un tovagliolo scriverebbero Cristal con la y queste bestie, ovviamente non lo ordino. Mentre l’umbe e il roberto sono impegnati con queste io mi faccio portare due bottiglie di Grey. Sono le 2.00. Faccio cose offendo gente: il tavolo nel privè è come una fortezza, e io come un cavaliere d’altri tempi, campione d’estetismo decadente, le mie armi contro i barbari arricchiti e/o meridionali sono il ghiaccio e la frutta. Vuoto totale fino alle 5.00 con una teatrale uscita di scena: in bagno in maniera molto ineducata piscio su un cambusiere che chiama due gennari per farmi accompagnare gentilmente all’uscita. Mi ricompongo, becco l’umbe e gli altri in compagnia di un gruppo di commesse con i leggins di pelle e quelle altre robe li da povere. Si va tutti a casa del roberto che era li vicino al centro. Faccio il brillante con la più bellina, si chiama Clara, bionda, lineamenti delicati e occhi d’un verde di cui mi innamoro per 10 minuti buoni. E’ anoressica, proprio come piacciono a me e a Mariolini, impaurita/affascinata, vorrei scoparla per rompere il ghiaccio. La sfido a bere dell’assenzio con me. Ne beve 1/3 di bottiglia da sola in una decina di secondi e da un momento all’altro, crolla sul pavimento svenendo. Perde completamente conoscenza. Le amiche incominciano a piangere, vogliono chiamare l’ambulanza. Le faccio stare calme, faccio notare che respira ancora, ha solo bevuto troppo e che è meglio non chiamare nessuno vista la quantità di droghe presenti in casa. La prendo a peso morto e la trascino in bagno, la appoggio delicatamente nella vasca e la bagno con dell’acqua gelida. Non si risveglia. Acqua bollente, ancora niente. Anzi proprio niente no, noto i capezzoli induriti da sotto il top bianco ed è come se all’istante, come una scarica elettrica dritta al cervello, avessi capito cosa fosse giusto fare. Giusto certo, se giusto = bello o divertente allora sì. Mi prendo qualche secondo di silenzio per riprendermi, sono molto eccitato e sto perdendo la concentrazione. La lascio nella vasca, torno in sala e convinco gli amici e le sconosciute che è tutto sotto controllo, di spostarsi nel piano di sopra e di continuare la serata come niente fosse, che stava benissimo e che l’avrei controllata io qualche minuto per raggiungerli poco dopo. Sono stato credibile, bene. Sono solo adesso, finalmente, solo con questa stupida troia svenuta. Il giangi mi conosce, ha capito che voglio farne una delle mie. Mi raggiunge non appena tutti gli altri si spostano in sala al piano superiore. Nel frattempo già l’avevo trascinata e stesa sul tre piazze con le lenzuola nere di quella troia della madre del robi. Il giangi mi fa un ghigno, era il segnale, le tiriamo giù i leggins e parte lo show. Le ficchiamo delle sigarette accese nel culo e facciamo qualche foto per avere qualcosa di divertente da raccontare il giorno dopo in aperitivo. Ci facciamo da bere ancora, sono divertito da questa situazione, da questa ritardata così innocente e candida. Non mi va di scoparla, non è proprio un bello spettacolo, sembra non dare segni di vita ma per fortuna ogni tanto rantola vomitando dello schifo. Ci masturbiamo a turno sulla sua faccia, che ridere che sarebbe se si svegliasse. Le vengo in faccia e la lascio al giangi, non so cosa le avrebbe fatto e non me ne interesso. Mi rivesto e raggiungo gli altri che stavano guardando una puntata di Family Guy. Il giorno dopo sono al Vanquish a fare ape, aspetto gli altri che dovevano farsi vivi con le tipe della sera prima per salutarci tutti prima di tornare a casa. Arrivano ma Clara non c’è. Poco dopo mi accorgo che ho preso una multa per divieto di sosta. Che compleanno di merda.